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L’architettura della scuola è la formalizzazione del concetto pedagogico proposto. Essa è infatti strutturata come una serie di spazi che si raggruppano intorno a due spazi centrali, le agorà, che fungeranno sia da distribuzione superando il concetto del “corridoio”, sia da luogo di incontro, di scambio e di socializzazione. Gli spazi del piano terra raggruppati intorno alle agorà saranno locali di destinazione ibrida scuola/città in cui didattica e comunità civile potranno intrecciarsi e coesistere. Le due agorà, che saranno quindi gli spazi di aggregazione libera, saranno attraversate da una stecca (civic center) di connotazione architettonica differente, dove troveranno spazio le funzioni civili per la città, quali la biblioteca, la promenade coperta (spazio espositivo o per piccoli eventi) e la palestra più piccola. Sopra il piano terra connesso con la città, si appoggiano i due blocchi delle aule, protetti da un involucro in legno. Anche i due blocchi si configurano come una serie di spazi aperti su ampi ballatoi affaccianti sulle agorà, dove trovano ubicazione spazi per il gioco individuale e spazi per lo studio di gruppo. Il concetto di aula tradizionale è stato superato. Infatti sono previste delle cellule didattiche, in cui è possibile unire attraverso pareti mobili, più spazi didattici tradizionalmente intesi, ad uno spazio più fluido dedicato ad attività pratiche, videoproiezioni, studio individuale, al gioco o come aula di sostegno.

Anche l’involucro esterno si configura come una formalizzazione del concetto pedagogico. Infatti, il frangisole in legno svolge la doppia funzione di modulazione dell’irraggiamento solare, e di elemento mascherante delle aule dall’esterno, creando un senso di protezione dall’esterno verso l’interno. In generale, la forma della scuola sarà chiara e ben riconoscibile, così da generare un senso di appartenenza della cittadinanza. Dall’analisi del contesto, emerge come l’area sorga a cavallo di 3 macro sistemi: la città pubblica, dove ci sono il Municipio, la chiesa e la piazza, la città dell’abitare e la città dello sport. Inoltre affaccia direttamente sulla via forse più importante del Comune, via Papa Giovanni XXIII. Considerando ciò, per esaltare la funzione “civile” del nuovo campus scolastico, l’ingresso è stato configurato come una vera a propria piazza pubblica porticata, uno spazio esterno che la scuola dona alla città. Tale spazio è definito su due lati da un porticato, che prosegue lungo il prospetto affacciante su via Papa Giovanni XXIII. I rimanenti due lati della piazza saranno definiti dalla scuola stessa. Su questa piazza infatti, affacceranno e si apriranno su di essa, la biblioteca, la mediateca e i laboratori di musica, che potranno diventare dei veri e propri palchi per eventi. Dalla piazza si accede alla stecca del Civic Center, che avrà la funzione di connettere la città pubblica con la città dello sport. Essa infatti inizia con la biblioteca, per l’allenamento della Mente, e termina con la palestra piccola, per l’allenamento del corpo utilizzabile quindi anche per corsi extradidattici. Tra di esse si trova la promenade dedicata a mostre, esposizioni e piccoli eventi, e dalla quale si accede poi alle agorà. La palestra più grande è localizzata nella parte nord dell’area, in diretto contatto con la “città dello sport”, e con la possibilità di accedervi direttamente senza passare dalla scuola. Negli spazi esterni sono presenti anche uno spazio adiacente alla palestra, dedicato all’attività fisica out-door, uno spazio gioco per i bambini e soprattutto gli orti didattici, che affacceranno su via Papa Giovanni XXIII e che fungeranno come luogo di fruizione intergenerazionale e interdidattica, dove le associazioni potranno collaborare direttamente con la didattica.

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